Lettera aperta al Primo Ministro della Scozia
Gentile Prima Ministra,
con la presente, noi sottoscritti desideriamo richiedere l’approvazione di una moratoria per porre fine alla continua espansione del settore scozzese degli allevamenti di salmone. La recente investigazione svolta all’interno degli allevamenti scozzesi di salmone da una rete globale di ONG, guidata da Compassion in World Farming (CIWF), ha evidenziato le terribili condizioni in cui questi versano e che hanno risvolti negativi sia per la sofferenza degli animali sia per l’ambiente. Dall’investigazione e dal relativo report emergono con forza le prove della presenza di infestazioni di pidocchi di mare, così come di ferite aperte in cui proliferano alghe. I pesci di questi allevamenti sono afflitti da corrosione delle pinne, infezioni, malattie e le loro carcasse vengono lasciate esposte alla fauna selvatica. Tutto ciò è assolutamente inaccettabile e, a nostro parere, viola in alcuni casi quanto disposto dalle leggi già vigenti in materia di salvaguardia animale. 1
Il rispetto del benessere animale è una problematica endemica all’interno del settore, come dimostrano le terribili condizioni riportate nella video-inchiesta che sono state documentate all’interno di allevamenti di proprietà di tutti e cinque i principali produttori scozzesi di salmone, rappresentanti il 96% della produzione dell’intero settore.
Le nostre associazioni riconoscono e apprezzano le inchieste condotte dall’Environment, Climate Change and Land Reform Committee e dal Rural Economic Committee (REC) scozzesi, così come gli sforzi profusi dal Farmed Fish Health Framework Steering Group per il miglioramento degli standard del settore. Ciononostante, non sono sfortunatamente stati compiuti sufficienti progressi per adempiere alla raccomandazione fatta dal REC nel 2018, che richiedeva “interventi urgenti e concreti... prima che il settore possa espandersi”.2
All’interno degli allevamenti, il numero di morti evitabili legato a malattie, parassiti, lesioni e reazioni avverse ai trattamenti continua a essere elevatissimo, tanto che fino a un quarto dei salmoni allevati in Scozia muore nelle gabbie prima di aver raggiunto il peso per la macellazione.
La presenza di pidocchi di mare, causa diretta di sofferenze per i pesci, è di gran lunga superiore alla soglia considerata accettabile per garantire il benessere animale e i trattamenti utilizzati per ridurre la popolazione di questi parassiti (tra cui quello “thermolicer”) sono crudeli e inefficaci.
Anche la vita dei pesci pulitori, utilizzati come metodo di contenimento di pidocchi e altri parassiti, è tutt’altro che dignitosa e i tassi di mortalità risultano anche in questo caso estremamente elevati. Gli esemplari che sopravvivono al ciclo di produzione vengono uccisi brutalmente, senza essere prima storditi.
Una quantità enorme di carcasse di salmone viene gettata in discariche a cui la fauna selvatica ha accesso diretto, creando un grave rischio di biosicurezza. I rifiuti organici di questi allevamenti promuovono inoltre la proliferazione di alghe dalle quali i pesci non possono fuggire, mentre quelli tossici poi rilasciati rappresentano un rischio per altre specie di pesci, uccelli e mammiferi.
La legge sulla salute e sul benessere degli animali entrata in vigore in Scozia nel 2006 impone a chi prende salmoni in allevamento sotto la propria cura l’obbligo di diligenza, che consiste nel proteggerli dalle sofferenze e nell’incentivare il loro benessere. Questi animali devono disporre di un ambiente e una dieta appropriati, così come deve essere data loro la possibilità di vivere secondo la propria natura, il tutto dietro garanzia di incolumità da malattie, dolore e sofferenze. Ciononostante, i risultati dell’indagine svolta suggeriscono con forza che il settore non adempia a molti di questi obblighi.
Il salmone di origine scozzese è un prodotto di fama internazionale, ma la sua reputazione viene in questo momento minata dalle inaccettabili condizioni di vita di questi animali e dall’impatto ambientale negativo del settore. Alla luce della situazione riscontrata all’interno degli allevamenti, i piani di espansione previsti da qui al 2030 sono da considerarsi semplicemente irresponsabili.
Richiediamo dunque con forza l’approvazione da parte del Governo scozzese di una moratoria relativa all’espansione degli allevamenti scozzesi di salmone in vista di un abbandono graduale dell’allevamento intensivo di salmoni.
In fede,
1. Section 24, Animal Health and Welfare (Scotland) Act 2006
2. Salmon Farming in Scotland, Rural Economy and Connectivity Committee, 2018