Un impegno per tutelare i polpi e gli animali acquatici selvatici
Chiediamo ai ministri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute di sottoscrivere l’impegno Keep Them Wild – Selvatici per natura
Aderendo all’iniziativa, i ministri competenti del nostro Governo possono proteggere gli animali, difendere gli ecosistemi e gettare le basi per un sistema alimentare equo e sostenibile.
Keep Them Wild – Selvatici per natura include i seguenti tre impegni programmatici:
1. L'introduzione di una legislazione che vieti l'allevamento dei polpi e la vendita di prodotti provenienti dagli allevamenti dei polpi
L'allevamento dei polpi causerebbe gravi sofferenze agli animali e danni significativi all’ambiente. Non esistono metodi di macellazione considerati umani per i polpi, e la natura solitaria e intelligente di questi animali selvatici rende la reclusione nelle vasche sia crudele che impraticabile. Oltre a queste gravi preoccupazioni relative al benessere animale, le conseguenze ambientali sarebbero altrettanto gravi. L'allevamento dei polpi richiederebbe farina e olio di pesce ottenuti da pesci pescati in natura, oltre a una grande quantità di alimenti naturali vivi o congelati, come crostacei e pesci, impoverendo gli oceani di specie fondamentali per la catena alimentare marina e per la sicurezza alimentare di milioni di persone. È quindi necessaria una legislazione che impedisca lo sviluppo dell’allevamento commerciale di polpi.
2. Il contrasto dell’espansione dell'allevamento a nuove specie carnivore
L'espansione dell'acquacoltura a nuove specie carnivore, come il tonno, il merluzzo e il polpo, rischia di ripetere e amplificare gli errori dell'allevamento intensivo sulla terraferma. Questi animali sono senzienti e, in molti casi, altamente intelligenti, con esigenze comportamentali e fisiologiche complesse che non possono essere soddisfatte in cattività. Allo stesso tempo, il loro allevamento aumenterebbe la domanda di farina e olio di pesce, esercitando un'ulteriore pressione sulle popolazioni ittiche selvatiche già sovrasfruttate e compromettendo la biodiversità marina.
3. L’eliminazione graduale dell'uso di pesce selvatico come ingrediente nei mangimi per acquacoltura
L'uso di pesce selvatico pescato appositamente per produrre i mangimi destinati all’acquacoltura rappresenta una emergenza sia dal punto di vista del benessere animale che ambientale. Ogni anno miliardi di animali senzienti vengono sottratti agli oceani per essere trasformati in farina e olio di pesce, privando gli ecosistemi marini di specie essenziali e riducendo la sicurezza alimentare delle comunità costiere che dipendono direttamente da questi pesci per il loro sostentamento. Eliminare gradualmente l'uso di pesce selvatico nei mangimi per acquacoltura e sostituirlo con alternative sostenibili – come sottoprodotti, alghe o proteine vegetali non adatte al consumo umano – è fondamentale per ridurre la sofferenza, proteggere la biodiversità e costruire un settore dell'acquacoltura più giusto e sostenibile.
Chiediamo ai ministri e ai decisori politici di attivarsi in modo responsabile per mantenere la vita marina selvatica libera e prospera e fermare l'espansione dell'acquacoltura carnivora non sostenibile.